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CANTI GREGORIANI

 

Illumination – Peaceful Gregorian Chant       canti gregoriani

Daniel May

Dopo i successi dei suoi precedenti best seller per casa Solitudes, il noto compositore di musiche... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Alleluia       canti gregoriani

The Danish Hildegard Ensemble

Musica sacra medievale di vari secoli, composizioni di Santa Ildegarda e Canti Gregoriani.... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Song of Songs       canti gregoriani

Roland Peelman , The Song Company

Questa struggente raccolta di canti uniti dal loro soggetto comune, cioè l’amore, è anche una... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Florilége - Canti Gregoriani       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

Canti Gregoriani raramente monotoni che si illuminano di toni e colori diversi per adattarsi al... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Apotres et Martyrs       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

Liturgie des docteurs de l'église - Canti Gregoriani

Gli splendidi canti gregoriani di "Apotres et Martyrs" sono dedicati ai primi santi della Chiesa,... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Ténèbres       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

Gethsémani - Golgotha - Tombeau - Canti Gregoriani - CD triplo

Uno splendido album che raccoglie le parti cantate delle liturgie del giovedì, venerdì e sabato... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Liturgie Latine. Canti Gregoriani       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

CD doppio

I canti contenuti in "Liturgie Latine" risalgono al periodo che spazia tra il X ed il XIII secolo... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Pâques. Canti Gregoriani       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

CD doppio

Anticamente la Messa di Pasqua era quella che concludeva la vigilia pasquale dopo l'amministrazione... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Transcend. Canti Gregoriani       canti gregoriani

Benedectine Nuns

From the Benedictine Nuns of St. Cecilia's Abbey

Il canto gregoriano - che prende il nome da Papa Gregorio I, ca 540-604, responsabile della codifica... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Noël. Canti Gregoriani       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

CD doppio

"Noël" propone tutti i canti utilizzati nelle liturgie natalizie: i principali eventi della storia... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Épiphanie. Canti Gregoriani       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

Le feste dell'Epifania e della Presentazione del Signore sono come due specchi che riflettono la... ...continua

CANTI GREGORIANI

 

CANTI GREGORIANI

 

Solesmes 1930. Canti Gregoriani       canti gregoriani

Abbaye de Solesmes

Come per "Florilege", l'album "Solesmes 1930" non propone un singolo tema liturgico ma una selezione... ...continua

CANTI GREGORIANI

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Prosegue....

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CANTI GREGORIANI (fonte Wikipedia) - Il canto gregoriano è un genere musicale vocale, monodico e liturgico, proprio della Chiesa cattolica romana. Viene elaborato nel medioevo a partire dal VIII secolo dall'incontro del canto romano antico con il canto gallicano nel contesto della rinascita carolingia. È cantato ancora oggi, non solo in ambito liturgico, e riconosciuto dalla Chiesa come "canto proprio della liturgia romana"
Caratteristiche
Il canto gregoriano è un canto liturgico, solitamente interpretato da un coro o da un solista chiamato cantore (cantor) o spesso dallo stesso celebrante con la partecipazione di tutta l'assemblea liturgica. È finalizzato a sostenere il testo liturgico in latino. Deve essere cantato a cappella, cioè senza accompagnamento strumentale, poiché ogni armonizzazione, anche se discreta, altera la struttura di questa musica. In effetti, si tratta di un canto monodico, è una musica cioè che esclude la simultaneità sonora: ogni voce che lo esegue canta all'unisono. Dal punto di vista del sistema melodico, il canto gregoriano è di tipo modale e diatonico. I cromatismi vi sono generalmente esclusi, così come le modulazioni e l'utilizzo della sensibile. Le diverse scale impiegate con i loro gradi ed i loro modi, sono chiamati modi ecclesiastici o scale modali o modi antichi, in opposizione alle scale utilizzate in seguito nella musica classica tonale. Non è cadenzato, ma è assolutamente ritmico. Il suo ritmo è molto vario, contrariamente alla cadenza regolare della musica moderna. Il ritmo, che nel canto gregoriano riveste un ruolo complesso, oltrepassa le parole e la musica, sorpassando le due logiche. Nei passaggi salmodici o sillabici, il ritmo proviene principalmente dalle parole. Nei passaggi neumatici o melismatici, è la melodia che diventa preponderante. Queste due componenti sono costantemente presenti. È una musica recitativa che predilige il testo in prosa, che prende origine dal testo sacro e che favorisce la meditazione e l'interiorizzazione (ruminatio) delle parole cantate. Il canto gregoriano non è un elemento ornamentale o spettacolare che si aggiunge alla preghiera di una comunità orante, ma è parte integrante ed efficace della stessa lode ordinato al servizio ed alla comprensione della parola di Dio. È questo il significato più profondo ed intimo di questo genere musicale.
Origini del nome
Il nome deriva dal papa benedettino Gregorio Magno I. Secondo la tradizione, egli raccolse ed ordinò i canti sacri in un volume detto Antifonario, la cui copia originale andò persa durante le invasioni barbariche. Secondo una variante tradizionale di tale versione, egli dettò il codice ad un monaco, mentre era nascosto dietro un velo: il monaco, accorgendosi che Gregorio faceva lunghe pause nel corso della dettatura, sollevò il velo e vide una colomba (lo Spirito Santo) che sussurrava all'orecchio del papa. Il Codice Gregoriano sarebbe quindi di derivazione divina. Più di recente, si è venuto a dubitare non solo dell'origine miracolosa dell'Antifonario, ma della stessa derivazione da Gregorio. Dalla carenza di testimonianze autografe dell'interesse di Gregorio per quello che riguarda l'impianto dell'uso della musica nel rito della messa, tranne una lettera generica in cui si parla del rito britannico, sono derivate altre ipotesi. Fra queste, vi è quella secondo cui l'Antifonario (e la storia della sua origine) sarebbero entrambi di origine carolingia (quindi databili quasi due secoli dopo la morte di Gregorio) e farebbero parte dello sforzo di unificazione del nascente Sacro Romano Impero: esistono infatti documenti che attestano i tentativi degli imperatori carolingi di unificare i riti franco e romano. Secondo questa ipotesi, attribuire la riforma ad un miracolo che coinvolgeva un papa di grande fama come Gregorio sarebbe servito quale espediente per garantirne l'accettazione universale e incondizionata.
Cenni storici
A Gregorio Magno fu attribuita dal suo biografo Giovanni Diacono (scomparso nell'anno 880) la prima compilazione di canti per la Messa: "Antiphonarium centonem compilavit", cioè raccolse da più parti ed ordinò un Antifonario (libro di canti per la Messa). Prima ancora di comprendere come avvenne tale opera di revisione e collazione e quale ruolo effettivo vi ebbe Gregorio, occorre indagare sul materiale preesistente. Tuttavia, se è opinione generale che esistesse all'epoca un insieme di canti per la liturgia, nulla di preciso si conosce al riguardo per quanto attiene agli autori e alle epoche di composizione. Si tenga presente che fino al 700 non vi fu scrittura musicale ma sui testi si apposero dei convenzionali segni mnemonici per aiutare il cantore. Si ipotizza che nei tre secoli anteriori a Gregorio fosse diffusa la figura dell'autore - cantore, che ricorda il rapsodo dei tempi omerici: il canto veniva tramandato ed eseguito con l'aggiunta di varianti o con vere e proprie improvvisazioni. L'ambiente presso il quale si formavano questi ignoti "artisti" è rappresentato dalla Schola cantorum, palestra dove la Chiesa ha preparato i propri cantori fin dai primi tempi (all'epoca di papa Damaso, morto nel 384, c'era già una distinta schiera di diaconi esclusivamente dedicata a questo scopo). In modo simile a quanto avveniva nelle scuole d'arte medievali, si può parlare di un continuo lavoro collettivo, in cui si miscelavano qualità individuali e tradizione, stile personale e caratteristiche comuni al gruppo. La vocazione religiosa che era al fondo di tale attività spiega inoltre perché l'individuo scomparisse nel rendere un servizio alla comunità e a Dio, tanto che l'arte attraverso la spiritualità si trasformava in preghiera: il nome di questi musicisti non è giunto a noi perché essi non pensavano di lavorare per la propria fama ma per la gloria di Dio. Pertanto, rimane un solo nome, quello di papa Gregorio, a designare questi canti, che egli per primo ha fatto raccogliere e conservare, ma non sono suoi, così come non lo saranno quelli che verranno dopo di lui ma che, ugualmente, si chiameranno gregoriani.
Il ruolo di Gregorio Come avviene generalmente per ogni periodo della storia della Chiesa, il nome di un Pontefice riassume e contrassegna il lavoro di un'intera generazione. Ciò vale anche - e forse ancor di più - per il periodo gregoriano, nel quale si riassume anche l'opera precedente e si dà il nome a quanto avverrà anche nei tempi successivi. Il ruolo di Gregorio nei confronti del canto liturgico è testimoniato dal diacono Giovanni (870) nella sua Vita di San Gregorio, scritta su incarico di Gregorio VIII avvalendosi dei documenti dell'archivio pontificio. La compilazione di un libro di canti per la Messa (Antifonario), di cui a noi non è pervenuto l'originale, è stata redatta insieme ai maestri del tempo, ma - secondo il biografo - con un intervento diretto e competente dello stesso Gregorio, che ci viene presentato come esperto in materia, maestro di canto ed istruttore dei "pueri cantores". Del resto, si deve a lui la restaurazione della "Schola cantorum" nella quale diede prova del suo mecenatismo: anche in questo caso, non fu lui a fondarla ma la fornì dei mezzi necessari ad uno sviluppo sicuro. Il ruolo di Gregorio nell'ambito del canto liturgico fu consacrato da Leone IV (847 - 855) che per la prima volta usò l'espressione "carmen gregorianum" e che minacciò di scomunica chi mettesse in dubbio la tradizione gregoriana.
La rinascita ottocentesca Il secolo del Romanticismo e dell'affermarsi del senso della storia, il secolo dei grandi ritorni dello spirito alle lontananze del passato, che nel campo della musica compì fra l'altro la "scoperta" moderna di Palestrina e di Bach, si volse, negli ultimi decenni, anche al recupero del patrimonio d'arte e di fede rappresentato dai canti della Chiesa dei primi secoli, canti anonimi, opera della voce collettiva di tutta una civiltà. L'operazione non era semplice: si trattava di una voce che solo la conoscenza dei simboli che la esprimono graficamente, secondo un "cifrario" di cui si era persa la chiave, poteva far rivivere nella sua realtà sonora. Infatti, il canto gregoriano era sì rimasto in vigore nei secoli, ma con una tradizione contaminata che si era sempre più allontanata dall'originale: un vero "falso" era stato lo stesso tentativo di riordinamento fatto nel 1614 con la cosiddetta edizione "medicea", erroneamente attribuita a Palestrina, nata in un contesto (il barocco) lontanissimo dal gregoriano. L'opera di restaurazione fu iniziata da Prosper Guéranger monaco dell'Abbazia di Solesmes. Sulla base di rigorose verifiche filologiche venne creato il laboratorio di paleographie musicale per la decifrazione degli antichi codici. La restaurazione gregoriana portò alla pubblicazione del Graduale romanum del 1908 e del Liber Usualis del 1903 fino al Graduale Triplex del 1979 ed alle ultime raccolte.
Il canto gregoriano oggi Il Concilio Vaticano II, riunì nel sesto capitolo della Costituzione Sacrosanctum Concilium del 4 dicembre 1963 le considerazioni e le disposizioni relative alla musica sacra e al suo rapporto con la liturgia. Le indicazioni generali dei paragrafi 114 e 115 (Si conservi e si incrementi con grande cura il patrimonio della Musica sacra... Si curi molto la formazione e la pratica musicale nei seminari... ai musicisti e ai cantori, e in primo luogo ai fanciulli, si dia anche una vera formazione liturgica) sono suggellate dal paragrafo 116, intitolato specificamente Canto gregoriano e polifonico. Il paragrafo recita alla lettera "a)": La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana: perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Il paragrafo 117 invece auspica l'edizione tipica dei libri di canto gregoriano [e una] edizione più critica dei libri già editi dopo la riforma di S. Pio X. [Infine] un'edizione che contenga melodie più semplici, ad uso delle chiese minori A fronte di indicazioni che lasciavano poco spazio ad interpretazioni fuorvianti la necessità di favorire la diffusione di musica sacra in lingue locali mise rapidamente in secondo piano la cura di un repertorio che, ritenuto tradizionalmente solido, finì invece per scomparire quasi completamente dalla scena liturgica. Ne 1974 fu pubblicata l'auspicata nuova edizione del Graduale Romanum curata dai monaci dell'Abbazia di Solesmes. Nel 1975 fu fondata a Roma l'Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano su iniziativa di Luigi Agustoni, con l'intento di proporre un testo critico del Graduale alla luce di uno studio approfondito dei più antichi testimoni della tradizione testuale: il tentativo estremo di coniugare rigore filologico (thesaurum gregorianum autenticum integre conservare) e nuovi intendimenti pratici (Rubricae autem ampliorem facultatem praebent hauriendi e Communibus noviter dispositis, ita ut necessitatibus quoque pastoralibus largius satisfiat): come risultato nel 1979 venne pubblicata l'edizione tipica del Graduale Triplex, rappresentazione musicale in notazione quadrata del Graduale Romanum con l'aggiunta della notazione sangallese e della notazione metense, alla luce dello studio condotto dai monaci di Solesmes sui codici di Laon, San Gallo, Einsiedeln e Bamberg.
Armonia Il canto gregoriano segue, come le altre espressioni musicali, precise regole di armonia per comporre le sue melodie.

CANTI GREGORIANI

 

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